Il libro dell'inverno
L'inverno bianco del Nord, la neve fitta che sommerge il paesaggio finché nessuno più ricorda cosa c'era sotto, l'orizzonte che sprofonda finché la terra intera pare capovolgersi. E intorno a una calda stufa di maiolica, una vivace casa-atelier, un piccolo regno dell'arte e della fantasia. E questo il mondo speciale in cui cresce Tove Jansson, tra le enigmatiche donne bianche create del padre scultore e l'universo poetico della madre illustratrice, i capricci della scimmietta Poppolino e i sogni cullati da note di balalaike ed echi di feste bohémiennes. Con il suo sguardo fresco e senza filtri e la disarmante saggezza di chi sa indagare il mondo con la lente dell'immaginazione, una bambina racconta le sue piccole grandi iniziazioni alla vita. La grossa pietra dai riflessi argentei che trova sotto un mucchio di carbone e spinge attraverso i mille ostacoli della città come in un nuovo mito di Sisifo, lo splendido iceberg che rincorre fino al promontorio senza poi osare saltarci sopra e "se uno non ha il coraggio subito, non lo avrà mai", l'eccitazione del Natale, con il suo carico di amore e aspettative, e la tranquillità dei giorni dopo, "quando si è ricevuto il perdono per tutto quanto e si può ridiventare come al solito". Quelli che appaiono come comuni eventi quotidiani si accendono di magia, di inattese rivelazioni sul sentire umano, della sottile ironia involontaria con cui i bambini infrangono ogni ipocrisia e ci fanno riscoprire il valore della leggerezza.