Se ancora ci fosse bisogno di riprove del fatto che vi sia una “responsabilità dello sguardo” e che, da qui, derivi il fatto che esso sia inevitabilmente etico (più che morale), Autunno tedesco, di Stig Dagerman spazza via ogni bisogno di tal fatta. Stig Dagerman aveva ventitrè anni quando il giornale svedese Expressen lo manda in Germania per realizzare una serie di reportage che raccontassero il paese dopo la sconfitta del Reich. Era il 1946 e ciò che Dagerman ci restituisce è l’immagine di un paese distrutto, lacerato da ferite e contraddizioni in cui rovine e miseria parlano di sofferenza e dolore...
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