Preparativi di fuga
Analizzando pergamene, confrontando carte e mappe, evocando ricordi e osservando la natura con il suo occhio classificatore, studiando fittizi documenti e reperti di civiltà mai esistite, Gustafsson si diverte a frugare nelle fessure della storia, a sovrapporre il circolare ripetersi degli eventi, incrociare destini. In una serie di racconti di sapore vagamente borgesiano, il suo interrogarsi sull'io, sulla società e sulle inestricabili interferenze fra soggetto e oggetto, fra riflessione e invenzione. Ma, attraverso il gioco e l'ironia, attraverso una lucidità in apparenza inscalfibile, si fa strada una sottile angoscia, un inquietante senso di vuoto.
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