Archetipi del 900. Filosofia della prassi e filosofia della realtà
La vicenda culturale del novecento è segnata dalla tensione tra due orientamenti fondamentali: da un lato la filosofia come comprensione dell'unità della realtà, riconoscimento di un dato che è di per sé valore; dall'altra l'unificazione come progetto, la filosofia come prassi totale e risolutrice, cui spetta il compimento dei tempi e il trionfo finale sul peso opaco del negativo. È un confronto di archetipi, riaffioranti nella prospettiva di una filosofia integrale, non disciplina particolare, ma concezione della vita e del mondo. La ricerca di nuovi movimenti spirituali, di fedi in grado di corroborare o sostituire quelle storiche, in Italia tende a misurarsi più direttamente con la dimensione statale, dando un rilievo particolare al rapporto tra teoria e politica, tra princìpi e istituzioni, tra filosofia e classe dirigente. Il confronto di filosofia della prassi e filosofia della della realtà trova così nell'esperienza italiana (sulle linee intersecate e divergenti di Croce, di Giovanni Gentile, di Antonio Gramsci) la sua esplicitazione più compiuta ed esemplare.
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