Edvard Munch
Formatosi nell'ambiente bohémien della Oslo di fine secolo, amico di August Strindberg e affascinato dal teatro di Henrik Ibsen, Edvard Munch (1863-1944) è stato uno dei più grandi artisti europei tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento. Viaggiatore instancabile, in contatto con i circoli artistici e letterari di Berlino e poi di Parigi, dove, dal 1895, partecipa alle mostre del Salon des Indépendants e al Salon de l'Art Nouveau; si afferma come artista eversivo dopo che il suo dipinto "La bambina malata" suscita indignazione alla Mostra di Autunno di Oslo nel 1886. Nel 1892, alla Mostra degli artisti di Berlino, i suoi quadri creano scandalo e provocano la chiusura della mostra. Grande visionario, afflitto da nevrosi e da alcolismo, ma nello stesso tempo pittore frenetico, Munch riesce a dare l'immagine della sua vita interiore, esprimendone gli stati emotivi più profondi, e insieme a raffigurare quell'umanità viva e appassionata che lo circonda. Riconosciuto come uno dei padri ideali dell'Espressionismo tedesco, nel 1912 i suoi dipinti vengono esposti con quelli di Cézanne, Gauguin e Van Gogh. Autore di quadri oggi acclamati come icone dei secoli XIX e XX, Munch ha lavorato intensamente fino alla fine, realizzando una delle maggiori testimonianze sull'amore: la sessualità e la morte nell'arte del nostro tempo.
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