Ascolto rispettoso. Scritti psicoanalitici (L')

Ascolto rispettoso. Scritti psicoanalitici (L')

Dal campo di sterminio alla psicoanalisi. Il percorso di questo libro potrebbe essere definito così. Nei primi due capitoli, l'autrice parla di sé: una giovinezza borghese, le prime percezioni dell'antisemitismo crescente, la laurea in medicina, la deportazione ad Auschwitz, un orrore indescrivibile narrato subito dopo il ritorno, all'età di venticinque anni. Quando riprende a scrivere, l'autrice parla di un altro tipo di esperienza, quella di psicoanalista, sintetizzata così: dall'ascolto 'sospettoso' all'ascolto 'rispettoso', da uno stare con il paziente attenti alle difese e alle resistenze a un ascoltarlo con rispetto e comprensione, facendosi condurre alla scoperta di cosa vuol dire, per lui o per lei, essere quello che è. Il percorso scientifico, delineato nell'Introduzione da Andreina Robutti, si snoda con molta coerenza, toccando però argomenti variati e originali: dal desiderio dell'analista alla telepatia, al come lavorava veramente Freud con i suoi pazienti, e così via. Scritti con rigore e con tocco leggero, i capitoli sono brevi, agili, di piacevole lettura. Una vivace intervista, che tocca i vari punti della vicenda umana e scientifica dell'autrice, chiude il volume. Il testo non si rivolge soltanto agli addetti ai lavori ma anche a chiunque voglia lasciarsi coinvolgere nell'avventura di una persona che ha attraversato il secolo appena concluso partecipando direttamente a eventi storici e scientifici fra i più importanti e appassionanti.
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