Oasi proibite. Una donna in viaggio da Pechino al Kashmir
"D'improvviso, ecco la sera della partenza. Nel pomeriggio ho detto addio ai palazzi imperiali, meraviglia della città Proibita; addio e non arrivederci, poiché un ritorno a Pechino potrebbe significare soltanto uno scacco a cui non voglio pensare. Sto per abbandonare la civiltà e tutto ciò che essa comporta quanto a tesori d'arte, raffinatezza, comfort: letti, vasche da bagno, giornali pieni di notizie dal mondo intero, poltrone, pasta, frutta, medici, biancheria pulita e calze di seta. Parto verso il medioevo..."
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