Liszt o il giardino d'Armida
Henry Blaze de Bury, recensendo l'esecuzione lisztiana della parafrasi dell'"Invito alla danza" di Weber scriveva: "Chi non ha mai ascoltato Liszt tradurre con la sua anima e il suo genio questo episodio fantastico ignora a qual grado di sovraeccitazione possa condurre il senso della musica". Il grande virtuoso Biedermeier il perfetto collaudatore dei pianoforti Erard, il disincantato e solitario incantatore, sicuramente uno tra i massimi protagonisti dell'Ottocento musicale, i suoi innumerevoli affari di cuore sono qui raccontati da Piero Rattalino in un meditato, e spregiudicato, "ritratto d'artista".
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