Storia della lingua e della letteratura italiana in New York
Dopo esser stato commerciante di prodotti agricoli a Elizabeth Town (New Jersey) e a Sunbury (Pennsylvania) e insegnante d'italiano a New York e Filadelfia, nel 1819 Lorenzo Da Ponte dedicò tutte le proprie energie alle amatissime lettere, e in particolare alla diffusione della lingua e della letteratura italiana a New York. Mentre l'economia si espandeva, molto meno promettente era la situazione culturale, con una dozzina o poco più d'intellettuali italiani presenti e un numero complessivo che non superava due, tre decine. Inoltre era ormai evidente che la lingua italiana non fosse più di moda, superata in Europa dalla francese, mentre in America lo spagnolo stava diventando la seconda lingua. Ma ben presto il suo principale scopo divenne quello di costituire una Biblioteca Italiana, ad uso permanente dei suoi allievi, che aumentavano sempre di numero. Con grande tenacia riuscì nel suo intento nel maggio 1826. "La Storia della lingua e letteratura italiana in New York" è quindi una sorta di pubblicità che il settantottenne autore fece nell'estremo tentativo di dare impulso alle sue imprese, con nuove adesioni alla Biblioteca Italiana, nuovi allievi, e persone disposte ad acquistare, anche a prezzi convenienti, i volumi della sua libreria. Alla fine dell'opera Da Ponte inserisce ventotto lettere di alcune delle sue migliori allieve, testimonianza affettiva e riconoscente della sua straordinaria attività di insegnante e di maestro.
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