I benpensanti. Contro i tutori dell'ordine filosofico
C'è un'aria di restaurazione che spira in filosofia, soprattutto in Italia. Idee come Realtà e Verità, che per tutto il Novecento sono state sottoposte a critica serrata, tornano oggi come nuovi idoli o feticci del pensiero accademico. Sotto l'apparenza di una confutazione del postmodernismo, la filosofia dell'università diffonde una sorta di catechismo o di manuale d'istruzione per gli scettici. Ed ecco riapparire le maschere di sempre del teatro filosofico: oltre alla Realtà e alla Verità, l'Oggettività, il Realismo, la Morale, l'Educazione... Etichette a cui non corrisponde alcun contenuto originale di pensiero, ma che vorrebbero soddisfare la domanda di conformismo che sale da una cultura spaventata dalla mancanza di punti fermi. Questo saggio non vuole essere certamente una critica del Nuovo Realismo, una moda che già mostra la corda. Piuttosto, riprende alcuni grandi temi del pensiero del secondo Novecento, oggi per lo più trascurati o minimizzati, mostrandone fecondità e attualità. Ed ecco in questo libro discussioni serrate del ruolo del linguaggio per il pensiero (in cui alcuni filosofi medievali appaiono più avanzati dei neo-realisti d'oggi...), dell'idea di verità scientifica e storica, dei mondi possibili, del governo delle menti, del rapporto tra credenze e razionalità, dell'infondatezza ultima del pensiero morale e altre ancora.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa