Dal fronte russo 1941-1942
"Si va verso oriente, faticosamente, inesorabilmente. La pioggia autunnale trasforma il terreno in un mare di fango viscido e colloso, che ti afferra i piedi, ti trattiene, ti tira indietro. Gli automezzi arrancano per il grigio pantano, fanno sforzi inauditi per venirne fuori, come mosche prese nella ragnatela. Un senso di pesantezza estrema. Uno sforzo continuo, disperato, che ti spezza le reni. E il pensiero, come un tempo vagheggiava questa terra, ora sogna sospira adora sempre più la terra lontana dell'occidente, vi ritorna sopra ad ogni istante con un'insistenza che è ossessione, con un amore che è spasimo."
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