Sotto il segno di Hermes. Pensare in prospettiva ermeneutica
In accordo con la tradizione omerica, Platone presenta Hermes come il dio che porta i messaggi degli dei agli uomini e comunica loro i desideri dei mortali. Questa prima definizione della situazione mediana dell'interprete pone le basi per il successivo sviluppo dell'ermeneutica nel pensiero occidentale, una disciplina che, a partire dall'Ottocento fino alla fine del Novecento, ha subito un processo di radicale universalizzazione, ponendo il problema del comprendere e dell'interpretare al centro del dibattito filosofico. Oggi tale problema incontra una profonda trasfomiazione: si sta progressivamente sganciando dall'ambito testocentrico (al cui interno si era sviluppato per secoli nell'intreccio con l'esegesi), per diventare una pratica dell'ascolto e del dialogo in una prospettiva interculturale. I saggi raccolti in questo volume si soffermano su alcuni momenti della storia del problema ermeneutico (Platone, il mondo greco) e attuano un confronto critico con alcuni autori novecenteschi (quali Heidegger, Gadamer e Lévinas). Al centro delle riflessioni sta il problema del comprendere inteso come strumento di dialogo, come attività di mediazione tra mondi linguistici e simbolici differenti, alla ricerca del senso (parziale) che tutti sottendono.
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