Nelle mie corde. Storie e sproloqui di un chitarrista noise
Chitarrista raffinato ed eclettico dal suono inconfondibile (sono celebri le sue collaborazioni con Tom Waits, Elvis Costello e John Zorn, tra gli altri), Marc Ribot è anche uno scrittore brillante, capace di spaziare con disinvoltura tra i generi e di mescolarli in modo creativo. I saggi a tema musicale – in cui Ribot ragiona sull'estetica del rumore e della distorsione; rende omaggio ad amici e maestri; denuncia la violazione del copyright nell'era delle piattaforme digitali – si affiancano a racconti autobiografici che esplorano le origini ebraiche, la condizione quasi esistenziale di musicista errante, la paternità, l'impegno politico. Ma c'è spazio anche per l'umorismo e il nonsense anarco-pulp, come nei rapidissimi (mal)trattamenti cinematografici che sembrano un incrocio tra Quentin Tarantino e Jim Jarmush, e negli esilaranti micro-racconti sul tema del «fiasco» (una relazione romantica naufragata per colpa di un uso inaccorto del cellulare; uno scienziato spaziale che non sa allacciarsi le scarpe). Un libro-mondo, o forse un libro-mente, l'autoritratto di un artista che non ha paura di seguire la propria intelligenza ovunque lo porti. Introduzione di Lynne Tillman.