The Buenos Aires affair
Un eccentrico caleidoscopio di voci, una scrittura moderna capace di raccontare l'animo umano e le sue miserie con sguardo impietoso ma sempre ironico. «Manuel Puig sta alla letteratura come Andy Warhol sta all'arte» – Revista Anfibia «The Buenos Aires Affair è un testo che sovverte in modo brillante il genere poliziesco» - Loris Tassi, Robinson «The Buenos Aires Affair» è uno dei romanzi chiave di Manuel Puig: apparso per la prima volta nel 1973, è stato ritirato dalle librerie con l'accusa di pornografia e rimesso sul mercato dopo la censura di alcune scene erotiche e dei riferimenti alla politica peronista. La storia si apre nel maggio del 1969, quando Gladys – giovane artista plastica dall'incerta fortuna – scompare in circostanze misteriose. Ad accorgersene è la madre: disperata, non trova la figlia da nessuna parte e tutti gli indizi fanno pensare sia stata rapita. Perché Gladys se n'è andata senza lasciare nemmeno un biglietto e portando con sé solo una vecchia pelliccia fuori moda? E chi è Leo, l'affascinante e tormentato critico d'arte di cui Gladys è follemente innamorata? Alla tossica relazione tra i protagonisti, e ai fantasmi del passato che non cessano di ossessionarli, fanno da sfondo New York, Washington e Buenos Aires, metropoli cupe sopraffatte da un presagio di violenza. Definito dall'autore come "Romanzo poliziesco", «The Buenos Aires Affair» è un intrigo nel quale la vera indagine è quella psicologica e i fatti ci appaiono – come sempre in Puig – attraverso stralci di conversazioni telefoniche, interviste e infinite citazioni hollywoodiane.
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