Anche chi non è appassionato del genere troverà motivi per entusiasmarsi alla lettura di questo libro. Perché Warlock, di Oakley Hall, splendidamente tradotto da Tommaso Pincio, non è un “semplice” western quanto, e molto di più, un’opera di narrativa a tutto tondo. Anche, e soprattutto, perché del western sovverte stereotipi e linguaggio. Cosa non scontata se si pensa che fu pubblicato nel 1958; e quelli erano anni in cui questo genere letterario si trovava decisamente all’apice, anche perché, come sostiene giustamente Paolo Simonetti, in anni di guerra fredda, le epopee western e le gesta dei cowboy, erano un ottimo modo per distrarre le persone da ben altri problemi.
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