La bellezza della prossimità . Con i fratelli Preziosi nei luoghi della fondazione Opera Casa Cardinale Maffi. Ediz. illustrata
"Il primo assist si è 'alzato' nel momento in cui mi è stato affidato dall'ordinario diocesano l'incarico di presiedere il consiglio di amministrazione della Fondazione Casa Cardinale Maffi, una onlus che segue, in strutture dislocate in vari siti delle province di Pisa, Livorno, Massa Carrara e La Spezia, 460 persone con una disabilità differenziata per gravità e età . Nelle otto strutture vivono, tra interni ed esterni, circa 500 collaboratori con funzioni anch'esse differenziate secondo ruoli utili a tenere umanamente efficienti queste case che cercano costantemente l'abbraccio solidale della comunità esterna. Al momento della nomina, manifestando la mia preoccupazione per un ruolo così importante e di grande responsabilità l'Arcivescovo, tra l'altro, mi disse: "Ciò che riceverai da questa nuova esperienza ti aiuterà a superare gli ostacoli che potresti incontrare e, inoltre, potrai avere più di quello che darai. L'importante è che tu cerchi sempre di tenere alta l'asticella della Bellezza e della Prossimità ". "Da quel giorno cominciai a girare per le strutture, a varie ore, parlando con operatori e assistiti ma... la Bellezza non riuscivo a coglierla, o meglio, a capirla. Come leggere la bellezza in una persona che porta con se segni evidenti di fragilità ? Continuai ad aprire porte, avvicinarmi a carrozzine e a letti spesso occupati dalla stessa persona da anni e anni e, in molti casi, senza che si levasse una voce chiara ma solo qualche sillaba incomprensibile a chi non ascolta. Ho pranzato con molti ma la Bellezza continuavo a non vederla. Una sera, nel giro oramai consueto tra quei letti occupati dalla tristezza del silenzio, una operatrice sanitaria energica mi si avvicinò dicendomi in modo diretto e perentorio che non riuscivo a cogliere la bellezza racchiusa in quella struttura perché non volevo vederla. 'Come si fa a passare e ripassare accanto al letto di Romina e non interpretare dal suo labiale lento e appiccicoso che è viva, che ascolta con i suoi tempi, che chiede senza insistere un abbraccio o una carezza e che sa risponderti... basta aspettare, basta saper leggere il movimento di un dito, il battere di un sopracciglio, ... basta aspettare. Come fa... presidente a non vedere... si fermi un attimo ... qui con me, le faccio conoscere la vitalità criptata della donna livornese inchiodata nel letto da un ictus da quando era giovane sposa?'" (Franco Luigi Falorni, Presidente della Fondazione Casa Cardinale Maffi)
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