Orme pisane in Sardegna. Immagini di storia e di affetti. Ediz. illustrata
«Nel 1994 Giovanni Padroni firma, con Orme pisane in Sardegna, un volume fotografico dedicato alla storia e alle memorie della città, inseguite e ricomposte attraverso le tante testimonianze di architettura romanica legata ad antiche maestranze pisane. Un viaggio in Sardegna sentimentale, artistico e intellettuale che riesce a cogliere il significato più profondo del rapporto tra i segni della storia e le qualità del paesaggio, laddove la forza emozionale e poetica dell’immagine fotografica suggerisce e accende trame inattese e sorprendenti in una geografia di linguaggi e culture, uomini e idee. Ad accompagnare le splendide fotografie di Padroni sono i testi di autorevoli studiosi come Maria Laura Testi Cristiani e Marco Tangheroni, che ripercorrono tali legami in termini artistici, politici e culturali. E il viaggio sulle “orme pisane”, arricchito da pagine tanto belle, trova ulteriori complicità in alcuni disegni eseguiti in Sardegna nel 1978 da Fernando Vallerini, raffinato artista e conoscitore che a Pisa e al suo territorio ha lasciato altri titoli indimenticabili. Dal ricordo e dalle emozioni di quel volume nasce la mostra “Orme pisane in Sardegna. Immagini di storia e di affetti”, che nel magico accordo tra creazione artistica e ricerca storica unisce altri ricordi, altre emozioni. La galleria fotografica di Giovanni Padroni, riproposta con l’aggiunta di scatti inediti, si accompagna a una selezione dei disegni di Fernando Vallerini conservati nelle collezioni del Gabinetto Disegni e Stampe dell’Università di Pisa, attraverso cui inseguire evocazioni e corrispondenze di antiche pietre. E la trama affettiva che le immagini trattengono e amplificano si arricchisce nel ricordo di Marco Tangheroni, della sua biografia intellettuale, di una grande eredità scientifica e umana – memorabile la mostra Pisa e il Mediterraneo – che ancora consente di pensare alla storia, e ai suoi paesaggi, come preziosa, irrinunciabile occasione per spiegare il presente.»