Il mondo che farà
Il tempo, che apparentemente procede in modo lineare, ci turba con le sue incongruenze: dove finisce il passato e cosa diventa una volta a contatto con il presente? Come si combina il nostro tempo con quello degli oggetti che ogni giorno partecipano delle nostre vicende, ma anche di quelle di mondi molto lontani? La poesia di questa nuova raccolta di Giuseppe Grattacaso nasce innanzitutto a partire da queste considerazioni. Ad animarla possono essere la frutta di un mercato cittadino, le stelle o i pianeti che popolano i cieli, o può esserne protagonista una sonda spaziale lanciata a rincorrere una cometa e destinata a perdersi nello spazio siderale. È una poesia scritta in una lingua che cerca nel lettore un complice, privilegiando l’uso di un endecasillabo disincantato, a tratti musicale, che tende alla emplificazione e intanto si pone come lo strumento di un’interrogazione continua, insieme concreta e metafisica.
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