Fellini e il sogno. Il «lavoro notturno» nel primo Libro dei Sogni del grande Maestro 1960-1968
È stato molto difficile per noi prendere la decisione di affrontare questo studio, poiché il dubbio che potesse essere contrario alla volontà del Maestro ci ha fermato per anni. Ci chiedevamo cosa avrebbe detto Federico vedendo il Suo Libro dei Sogni oggetto di un'analisi così introspettiva. Poi le resistenze, probabilmente causate dalla paura di non riuscire, si sono sciolte ed abbiamo pensato che fossero inutili, dato che riguardavano un testo pubblicato, postumo ma comunque pubblicato, per cui perché non provare a spiegarlo almeno un po' con parole semplici a tutti coloro che fossero interessati a comprendere quello che il Maestro stesso definiva "lavoro notturno", cioè il suo mondo onirico? Lo abbiamo letto come una sorta di romanzo, avvincente e affascinante nello stesso tempo e con delicatezza lo abbiamo commentato, per provare a renderlo un po' più comprensibile. Si tratta infatti di un documento di inestimabile valore per la quantità di sogni che Fellini ha avuto la costanza di trascrivere, commentare e rappresentare graficamente per tanti anni, in maniera dettagliata e artistica nello stesso tempo. Impegno e intuizione sorprendenti lo hanno condotto a scrivere ipotesi sempre molto precise e attendibili sul significato dei suoi stessi sogni, sui "consigli" che stava man mano ricevendo, naturalmente legati alla sua vita diurna.
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