Per non dimenticare. Dona a chi ti ha donato. Esperienze di Arte Terapia Emozionale in età geriatrica
Le autrici hanno scelto di scrivere un libro sugli anziani perché purtroppo se ne parla troppo poco e le esperienze che raccontano in queste pagine vogliono far riflettere il lettore. Viviamo in una società in cui molto spesso la terza età è considerata un "peso" e una spesa, un'area in cui non si sente il bisogno di investire perché non c'è futuro. Fino a quando un nonno riesce ad accudire il nipote è "utile", ma se la vita fa cambiare le cose - come con grande sensibilità descrive Clare Helen Welsh: "Se i ricordi di quel nonno diventano come la marea, certe volte tanto veri e vicini da poterli quasi toccare. Altre volte lontani e irraggiungibili" -, quel nonno diventa molto spesso solamente un grande carico di cui occuparsi. Le esperienze da noi vissute in ospedale e in case di riposo o residenze per anziani ruotano intorno a quattro parole: dignità, ascolto, attenzione e gratitudine. È questo che ogni anziano chiede che gli venga riconosciuto, più o meno consapevolmente. I protagonisti dei nostri incontri sono persone non più autosufficienti, non più in grado di accudire i nipoti, ma che hanno comunque ancora tanto da dare e da dire. "Per non dimenticare..." ha un doppio significato: rendere viva la memoria dell'anziano e fare conoscere e riflettere, leggendo il racconto degli incontri, su quante storie, fatiche, dolori, conquiste ci siano dietro ad ogni anziano, per provare quella gratitudine verso queste persone che hanno costruito il nostro Paese e le comunità a cui apparteniamo.
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