I doni di Neqà
"I doni di Neqà" è una fiaba per adulti che vuole raccontare della separazione, dell'incontro e dei doni che questa dualità esprime e porta ai protagonisti. Neqà è il nome scritto al contrario di Aqen, dio egizio arcaico, che aveva il compito di traghettare le anime dei morti nell'aldilà. Nella fiaba, Neqà, costruttore di canoe, traghetta Nilo, il protagonista, in senso contrario, cioè verso la vita e non verso la morte. Questa fiaba nasce con l'intento di essere una metafora del percorso psicoterapeutico e del momento della chiusura di una terapia quando una terapia giunge al suo naturale compimento. L'intento è di farne uno strumento per colleghi che possano donarlo ai loro pazienti nel momento della fine del loro lavoro. "I doni di Neqà", inoltre, ha significato come lettura ad ogni età, nei momenti di passaggio di fase di ciclo vitale in cui si impone una riflessione su quello che si è appreso e quello che ci si porta da una fase precedente alla successiva di crescita o di cambiamento (vale per il passaggio da un livello scolastico al successivo, da uno stadio evolutivo ad un altro, da un livello psico-affettivo ad un altro, da una modalità relazionale ad un'altra). Prefazione di Rossana Dedola, postfazione di Fabio Bocci.
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