Non posso non voglio devo
Gianna, studentessa dislessica e iperattiva, descrive il suo difficile percorso scolastico. La sua prima poesia segna l'origine delle ingiustizie e delle incomprensioni. Le mortificazioni si sono impresse nella sua memoria come insuccessi e perde la motivazione allo studio. Durante un periodo d'inquietudine, comprende che può riuscire, vuole impegnarsi e, quindi, deve farcela. Infine acquisisce consapevolezza delle sue capacità e propone possibili interventi risolutivi per genitori, alunni e docenti.
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