L'isola di Tarèp
Michele Solari, maestro in soprannumero, era una perfetta mediocrità, sia a livello fisico che intellettuale. L'unico suo obiettivo era "il lavoro" da svolgere in una qualsiasi scuola, lavoro che gli permettesse di diventare "qualcuno", di sposarsi e crearsi una famiglia. Un giono, per caso, Lina Varsili, sorella di Carla, persona di modeste qualità, lo conobbe ad una festa e, siccome era una zitella (anche se orientata verso maschi belli ed attraenti) finì per convincerlo a sposarla. La loro unione non fu tra le più esaltanti, anche se ebbero una figlia cui diedero il nome di Fabiola. I contrasti familiari erano all'ordine del giorno, ma ciò non impedì a Michele e alla moglie (a cui s'aggiunse, forse con il compito d'intermediaria e di paciera, la cognata Carla) d'organizzare una gita in macchina con meta la regione Emiliana. Il viaggio, anziché sedare, inasprì i contrasti familiati, senza che la ragazza potesse in alcun modo intervenire. Ad un certo punto l'uomo, mentre la comitiva si trovava nei pressi di Bologna, volle che la cognata lo sostituisse alla guida dell'automezzo, malgrado il divieto espresso dalla moglie.
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