Il manoscritto Saibante-Hamilton 390. Ediz. critica
L'illustre codice Hamilton 390 della Staatsbibliothek zu Berlin (già Saibante), che qui si pubblica in edizione critica, ha destato l'interesse di alcuni tra i più grandi filologi romanzi dell'Otto e Novecento. Realizzato verosimilmente a Treviso nei primissimi anni Ottanta del Duecento, conserva un florilegio di testi latini e volgari di straordinaria importanza: è infatti « il primo manoscritto italiano a proporsi in forma di raccolta coerente, e i testi volgari in esso contenuti (spesso degli unica) rappresentano il più antico corpus di opere di carattere didattico-moraleggiante dell'Italia settentrionale. Le numerose miniature del codice intrecciano un fitto dialogo con i testi e hanno funzione non solo decorativa, ma anche, e ancor più, di complemento esegetico » (dall'Avvertenza, p. v). Il volume raccoglie, per la prima volta, l'edizione critica integrale di questo monumentum delle Origini italiane, accompagnato da uno studio multiprospettico che ripercorre la storia antica e moderna del codice, facendo emergere le particolarità del suo assetto materiale, ma anche i molti - e finora poco valorizzati - pregi letterari, artistici, storico-culturali che ne determinano la fisionomia. L'edizione complessiva, che permette in primo luogo di osservare l'oggetto nella sua materialità e nella sua realtà testimoniale, consente anche, da un lato, la piena intelligenza dei testi che lo compongono, esaminati nella loro peculiare stratificazione testuale e linguistica; dall'altro, offre l'opportunità d'indagare compiutamente il rapporto tra i testi e le illustrazioni che li corredano: un rapporto vistoso ed esplicito, che fa del manoscritto un caso pressoché unico nel panorama della produzione libraria dei primi secoli della letteratura italiana (ma anche europea). Le note introduttive e i commenti puntuali a ciascuna delle opere, insieme al formario analitico completo (volgare e latino) relativo a tutti i testi contenuti, offrono un impianto esegetico il più aggiornato e sistematico possibile; gli studi codicologici e storicoartistici, nonché l'indagine sui paratesti e sull'impianto illustrativo, che alla parte propriamente esegetica si integrano in modo coerente, propongono, nel loro complesso, un nuovo ed efficace paradigma per lo studio dei grandi manoscritti letterari medievali.
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