In-assenza di me i pallidi pensieri
Paolo Ferrari aggiunge un ulteriore livello espressivo ai registri multipli della sua opera. La raccolta è costituita da brevi componimenti in cui si considera la dimensione oggettuale/oggettiva della natura, la realtà fenomenica colta nel suo dispiegarsi in atto. Come scrive l'autore, in questi soffi del pensare la cosa della cosiddetta realtà esiste, anche solo per un istante, mostrando la sua traccia, per lo più aleatoria, nel senso di poter cessare da un momento all'altro. S'intuisce un dato reale, oggettivo, pronto a mutare altrimenti nell'attuarsi di quel pensiero differente disposto ad accogliere la "cosa" atta a generarsi in altro. Già dal titolo l'autore dichiara il sentimento di fondo che attraversa il libro, pone due premesse singolari che aprono a un'inclinazione al di fuori del comune senso delle cose. In-assenza di me. Egli si colloca in un'assenza, in un suo mancare, come se la scrittura potesse farsi senza che qualcuno ne stabilisca il senso e l'esistenza. Lasciando che essa per proprio conto abbia da dire la sua vocazione e il suo stile e permetta che qualche cosa emerga senza la presenza del controllo e dell'attitudine d'un io che pensa e scrive. I pallidi pensieri. Perché pallidi i pensieri? Non nella luce abbagliante ma in quella che sa cogliere l'ombra fattisi assenti, questi possono emergere al mondo, disvelando la possibilità d'un mutar lieve, ma d'eccezione, prima che la realtà imponga i suoi privilegi di sempre. Prefazione di Sonia Caporossi.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa