In mare non esistono taxi. Ediz. speciale
"Questo libro è una testimonianza", recita l'incipit del volume: un ragionamento sul fenomeno migratorio e sulle esperienze di chi questo dramma lo vive, lo osserva, lo documenta. Così, pagina dopo pagina, troviamo una carrellata di immagini dei fotografi che hanno seguito il tema da vicino nelle sue varie accezioni con i commenti di Saviano: le rotte, le traversate nel mar Mediterraneo e, prima, nel deserto del Sahara, i centri di detenzione in Libia e altrove, la permanenza in Italia, i salvataggi in mare a opera delle ONG e della Guardia Costiera italiana. Una raccolta di fotografie dei più grandi autori internazionali che hanno documentato il tema si intreccia con il racconto di Saviano, che a sua volta le contestualizza analizzando anche in dettaglio i casi più significativi che sono stati pubblicati sulla stampa. Da dove partono i migranti? Perché sono costretti a fuggire da alcune regioni dell'Africa passando per la Libia, dove vengono trattenuti a forza nei centri di detenzione, e costretti a pagare cifre vertiginose per potersi imbarcare alla volta dei paesi europei? Questi viaggi sono sempre estremi, i barconi sono vecchi e sovraccaricati, le condizioni disumane. Un ruolo fondamentale dal punto di vista umanitario è svolto proprio dalle ONG, definite colpevolmente "taxi del mare" e allontanate dal mare dove la loro presenza era un soccorso fondamentale, unico. Saviano dà spazio anche ai volti degli operatori di Medici Senza Frontiere che salvano le persone in mare, con i loro ritratti sul campo. Così nel libro troviamo anche una conversazione con Irene Paola Martino, infermiera della nave Bourbon Argos. La voce di Roberto Saviano, con le sue lucide riflessioni, accompagna il lettore attraverso questo percorso visivo e umano intervistando anche quattro grandi interpreti della fotografia internazionale che si sono distinti per il loro lavoro sul tema dell'immigrazione: Paolo Pellegrin, Giulio Piscitelli, Olmo Calvo e Carlos Spottorno.