Claude Cahun. Ediz. illustrata
"Maschile? Femminile? Dipende dai casi. Neutro è il solo genere che mi si addice". Arte e vita non possono avere un genere, non possono essere rinchiuse entro binari stabiliti. Il suo nome è Lucy Renée Mathilde Schwob, nata a Nantes nel 1894 da una famiglia ebraica, ma sceglie di chiamarsi Claude Cahun. Oggi nessuno farebbe più caso alla fluidità di genere della fotografa e scrittrice surrealista che lo stesso André Breton definiva "lo spirito più curioso di questi tempi". Ma nei primi anni del Novecento, Lucy/Claude è una pioniera. Il primo autoritratto è del 1913, quando ha solo 19 anni. Ne seguirà una lunga serie, nella quale esplorerà i temi fondamentali della sua ricerca artistica: travestitismo, nudità, identità fluida in continua evoluzione, ricerca tecnica ed estetica, magnetismo delle immagini, composizioni artistiche potenti con al centro il corpo e la sua plasticità. Tutta l'opera di Cahun è un continuo tentativo di giustificare il suo esserci come individuo che si pone al di fuori delle categorie. Presenza fondamentale nella Parigi surrealista, dove frequenta assiduamente André Breton, Tristan Tzara, Salvador Dalì, Man Ray, Philippe Soupault, Henri Michaux, Pierre Albert Birot, Roger Caillois, George Bataille, non smetterà mai di fotografare e fotografarsi anche quando, insieme alla compagna e musa ispiratrice Suzanne Malherbe (in arte Marcel Moore), lascerà la capitale francese per sfuggire alle persecuzioni naziste, ritirandosi sull'Isola di Jersey. Qui si impegna attivamente nella Resistenza, appena la Germania prende in controllo delle Isole del Canale, tanto da essere arrestata e condannata alla pena capitale, da cui si salva solo grazie all'armistizio del 9 maggio 1945. La prigionia ha però minato la sua salute, e morirà nel 1954. Questo inedito volume della storica collana FotoNote, nella rinnovata veste grafica, presenta una ricca selezione delle immagini più significative della grande fotografa, fonte di ispirazione per autrici come Cindy Sherman e Nan Goldin, accompagnate da un'introduzione di François Leperlier e da note biografiche e bibliografiche aggiornate.