Il vecchio muore e il nuovo non può nascere. Dal neoliberismo progressista a Trump e oltre
Ovunque nel mondo si assiste a un diffuso rifiuto della politica tradizionale, mentre la fede nel neoliberismo si sta irreparabilmente incrinando. La crisi globale - politica, ecologica, economica e sociale -, di cui l'elezione di Trump è l'espressione più spettacolare ma non la causa, ha sgretolato la convinzione secondo cui il capitalismo neoliberista produce vantaggi per la maggioranza degli individui. Fraser indaga come questa convinzione si sia formata nel corso degli ultimi decenni del xx secolo bilanciando due principi fondamentali: il riconoscimento (i diritti) e la distribuzione (i redditi). Quando questi hanno cominciato a logorarsi sono emerse nuove politiche populiste, a sinistra e a destra. Ciò, sostiene Fraser, è sintomo della più ampia crisi dell'egemonia neoliberista, in un momento in cui, come diceva Gramsci, "il vecchio muore e il nuovo non può nascere". Nelle due interviste con Bhaskar Sunkara e Tatiana Llaguno, Fraser sostiene che esiste la possibilità di includere un populismo progressista in una forza sociale emancipatrice, che sia tale da rivendicare una nuova egemonia di fronte alla catastrofe del neoliberismo.
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