Il senso inatteso. Pensiero e pratiche degli affetti

Il senso inatteso. Pensiero e pratiche degli affetti

Il senso inatteso. Pensiero e pratiche degli affetti: Che cosa propone questo testo? Un'idea di filosofia che riconosce la parzialità delle sue figure, dei suoi temi, a partire dall'affermazione del valore dell'incontro, della relazione, di tutto ciò che ha come effetto uno spiazzamento, una sorpresa, un cambiamento delle abitudini e delle pratiche di vita. Una filosofia che fa quindi i conti con l'inatteso, che vive anzi proprio del suo senso e del suo diventare sensibile, esperienza allora di qualcosa che sollecita le facoltà umane, anche quella particolarmente "penosa" della stupidità (Flaubert), che consegna a una condizione di "grevità" da far valere comunque come stimolo singolare, appunto sorprendente, a non restare confinati all'interno di una dimensione dominata dalla "stoltezza", da una "bassezza" ritenuta insuperabile. Pensiero e stupidità, estraneità e amicizia, parzialità e finitezza... e molto altro ancora viene restituito da pagine nelle quali la posta in gioco è ancora quella di cogliere ciò che di straniero c'è nel filosofo, per dirla con Deleuze e Guattari, "con quell'aria di chi ritorna dal paese dei morti". Quali sono i ricordi di tale esperienza, come riescono a dire che nulla è mai veramente passato? Non lasciarsi strappare i significati, anche quelli più terribili (non soltanto quelli positivi e sereni), degli incontri, delle relazioni, considerarli come risorse di trasformazione, di metamorfosi (Canetti), in vista di una riarticolazione orgogliosa di un lavoro come quello della filosofia che non vuole accomodarsi alle dinamiche odierne neppure troppo mascherate di incremento delle bassezze e delle condo
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