È solo l'inizio. Rifiuto, creatività e affetti nel lungo '68
È solo l'inizio. Rifiuto, creatività e affetti nel lungo '68: Quali rotture ha determinato il '68 e in che misura alcune di queste continuano a risuonare ancora oggi? L'uscita dalla fabbrica e il rifiuto del lavoro, la rivoluzione copernicana del conflitto di classe e della vita quotidiana, la trasformazione radicale delle relazioni tra i sessi e le generazioni, la questione del sapere e delle sue istituzioni, il rapporto con l'autorità, la norma e la salute mentale, il privato che sfonda la porta di casa e si fa politico. La creatività come strumento di lotta, l'arte povera e militante, la bellezza che scende per le strade e l'avanguardia che per qualche tempo si confonde con la vita chiudono il secolo breve e aprono la strada a quel lavoro dell'intelletto diffuso che caratterizza il nostro tempo e la sua economia di nuove subordinazioni. Sono questi i temi affrontati dagli interventi a più voci di autori - appartenenti, nella maggior parte dei casi, a una generazione più giovane che non ha partecipato al '68 - chiamati a interrogarsi su ciò che rimane vivo dell'ultima grande rivoluzione del Novecento. Rileggere un anno la cui durata è superiore a un decennio non è l'occasione per commemorarlo, ma per cogliere il presente nel quale viviamo.
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