I nuovi volti del fascismo. Conversazione con Régis Meyran

I nuovi volti del fascismo. Conversazione con Régis Meyran

Fascismo: cosa vuol dire questa parola all'inizio del XXI secolo? La nostra memoria storica corre al passato, agli anni fra le due guerre mondiali, e vede un paesaggio fosco fatto di violenza, dittature, razzismo, genocidi. Questo ricordo riaffiora spontaneamente di fronte all'ascesa delle destre radicali, al proliferare del populismo, della xenofobia, e anche all'insorgere spaventoso del terrorismo, spesso definito "fascismo islamico". Al di là di alcune analogie superficiali, tuttavia, questo insieme di fenomeni presenta altrettante se non maggiori differenze con il fascismo storico. Ad alimentare la confusione contribuisce inoltre il fatto che la paura del terrore jihadista è una delle cause del successo delle destre populiste, antislamiche e razziste, da Marine Le Pen a Donald Trump. In una lunga conversazione con Régis Meyran, Enzo Traverso passa in rassegna questi fenomeni, dimostrando che lo sguardo dello storico può aiutarci a decifrare gli enigmi del presente. Suggerisce la nozione di "postfascismo", non più fascismo ma neppure qualcosa di completamente nuovo e diverso, per definire un insieme di esperienze transitorie, eterogenee, ancora mobili, in bilico tra un passato concluso ma ancora vivo nella nostra memoria e un futuro assolutamente incerto.
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