Scirocco e zagara. Un giallo siciliano per il maresciallo Mariangelo
Mariangelo mastica amaro. Il cadavere di padre Giovanni Rossi, noto alle cronache per i suoi affari con la malavita locale e l'accoglienza dei migranti, viene trovato nella piscina della sua lussuosa villa. Mentre le alte sfere ecclesiastiche chiedono una rapida risoluzione del caso, il maresciallo Mariangelo e il brigadiere Fascia si fanno largo tra prostituzione, mafia, traffico di migranti e un progetto di accoglienza per orfani. Finiranno in una fiaba nera come la notte più buia, un inferno dal quale non vi è uscita e le nefandezze umane sono lame nel costato dei giusti. Nell'oscurità del crepuscolo le acque del lago si increspano. Una sirena, catturata nelle reti di un pescatore, è costretta a vivere lì, mentre un mostro a sei zampe la osserva, pronto a stringerla nella sua morsa. È proprio il mostro a stuzzicare la voglia di giustizia del maresciallo. Sullo sfondo della città di Barcellona Pozzo di Gotto, tra i sapori di una Sicilia che profuma di Zagare, granite, mentre il sole ottunde le menti e il sangue scorre, invadendo il letto del Longano, Gianluca dovrà sfidare la sua angoscia per il mare e salvare quel che resta del suo matrimonio con Giuseppina, desiderosa di un figlio e di vivere nella sua città natale: Lipari. È proprio nel mare della paura che si nasconde la soluzione alla prima indagine del maresciallo Mariangelo.