Dossier Isabella Morra. Poetessa del XVI secolo. Storia di una fanciulla assassinata
Gli scritti di Isabella Morra, riflettono il valore mediatico della poesia stessa, che entra a far parte della linfa appartenente ad una natura troppo ricca, tanto da essere predestinata a causa del suo eccesso intatto e virginale, allo stupro e al saccheggio della sua essenza. Isabella confida che i posteri non la ricordino soltanto come fanciulla uccisa, pregandoli invece di non dimenticare i suoi lavori, le sue poesie scritte nella sofferenza di adolescente privata del padre, unico punto di riferimento in una terra amara. È nel primo sonetto, più che in altri, che si avverte la necessità di essere ricordata come poetessa, poiché, come sostiene, è la Poesia a mantenere in vita il poeta stesso. E, come sempre sostengo, si tratta di un riscatto di notorietà in forza della scrittura, ovvero della poesia, unico "ponte" tra il poeta e il lettore. Il Dossier Isabella Morra vuole essere un ritratto della giovane poetessa del XVI sec. la cui storia non andrebbe dimenticata, soprattutto in seguito alla proclamazione internazionale di Matera Capitale Europea della Cultura. Passo questo "testimone" a chi, dopo di me, scriverà di Isabella Morra, figlia della Basilicata.
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