Una voce superflua nel coro
Chi è veramente Dario? Il giovane pittore informale di successo? L'affermato scenografo del Teatro brasileiro de comedia? Il facoltoso commerciante di frutta esotica? Il figlio eternamente in fuga dalla famiglia, il padre mancato? Dario a volte si identifica con l'uomo che è solo e attende, ma anche con l'uomo senza carattere, con l'uomo senza qualità, con l'infaticabile spazzacamino che vorrebbe ripulire la memoria dalla fuliggine di tutti i suoi ricordi e rimorsi. Probabilmente questo romanzo è stato scritto per chiarire a Dario il significato della propria esistenza. Davvero dovrà considerarsi, come una volta lo aveva chiamato Viola, l'ipocrita infelice? Forse la definizione più appropriata potrebbe essere invece quella fornita dallo srittore Antenor in una gafieira di Manaus: il personaggio fuori posto capitato per sbaglio in una storia che non lo riguarda. Noi però preferiamo immaginarlo come: Una voce superflua nel coro.
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