Il rischio della speranza
La speranza cristiana non è attesa di qualcosa di nuovo, ma è disponibilità ad accogliere chi fa «nuove tutte le cose» (Ap 21,5); è prendere coscienza di essere attesi, non al varco per essere giudicati e condannati, ma alla soglia della vita eterna per essere riconciliati e redenti. Il futuro non è totalmente incognito e misterioso; è nelle mani di Dio e da lui possiamo attenderlo come dono che si rivela progressivamente lungo il corso della vita. In questo testo sono offerti tre passaggi di riflessione. Il primo passa in rassegna i termini utilizzati nell'Antico Testamento per indicare il concetto di speranza, soffermandosi in particolare sul legame con la fede, offrendo un'esemplificazione a partire dal Sal 130. Il secondo spazia nell'ambito dei vangeli canonici: Gesù non è mai il soggetto del verbo sperare, perché è in lui che sperano i poveri, i sofferenti e quanti hanno perduto il gusto dell'attesa, perché delusi dalla vita. Il terzo esplora il motivo della speranza nella lettera di san Paolo ai Romani: per l'apostolo, la speranza del credente è radicata in Dio, e deve sostanziare il suo impegno e la sua testimonianza al vangelo.
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