Volevo solo essere felice. L'omosessualità raccontata da un omosessuale
A cinquant'anni dai moti di Stonewall sono numerose le conquiste culturali e civili giunte a contrastare la discriminazione e l'omofobia, ma sono altrettanto numerosi i casi di uomini e ragazzi che, vittime di pregiudizi e di violenza, vivono in uno stato di vergogna, inadeguatezza e solitudine. Alessandro Cozzolino, attivista, omosessuale, scrittore e coach professionista, ha incontrato e sostenuto nel corso degli anni persone gay che in questo libro tornano con le loro testimonianze. Esperienze che s'intrecciano a quella dell'autore e che sono il la per un'indagine che vuole fare chiarezza sui perché e sulle drammatiche conseguenze dell'omofobia. Il libro racconta le lacerazioni tra figli, madri e padri, parla di coloro che temono di non poter conciliare la propria sessualità con la propria fede, di chi ha dichiarato la propria omosessualità e di chi la tiene nascosta. Cozzolino affronta il tema del sesso quando si fa dipendenza, delle adolescenze mancate, delle aggressioni fisiche e di chi, sentendosi castrato nella propria libertà, si è rifugiato nelle droghe. Ogni discesa, ogni dolore sono però affrontati con lo sguardo rivolto alla possibilità di un riscatto, di un domani in cui l'accettazione di se stessi possa trasformare il desiderio di felicità, che nel titolo è evocato al passato, in una condizione prossima e reale.