Oltre l'estetica
La storia dell'arte dalle avanguardie alle neoavanguardie è stata ritmata dalla formazione di gruppi di artisti che hanno scelto di partecipare a un progetto, di sentirsi parte di un movimento o di sostenere un ideale. La tesi di Raffaele Gavarro è che oggi tutto questo sia scomparso, che sia diventata pratica abituale del singolo artista passare da un linguaggio all'altro, da un argomento all'altro, da situazioni espositive iemalizzate ad altre campionarie, dimostrando così l'incessante mutare del proprio stato individuale. In modo radicale e provocatorio, l'autore mette in dubbio l'esistenza di una condizione estetica nel presente e di valori condivisi dal mondo dell'arte e dal senso comune. Considera, inoltre, le affinità e le differenze tra la figura del curatore e quella del critico, prese in esame per affrontare i problemi legati alla storicizzazione dei fenomeni artistici contemporanei e le questioni di metodo a essa correlate.
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