La folla. Continuità e attualità del dibattito italo-francese
Oggi come in passato, la folla, nelle sue molteplici forme, svolge una funzione sociale senza precedenti nel tentativo di ridurre la contraddizione insita nella relazione tra società e politica. È quando la politica abbandona come mezzo il diritto e conquista come suo unico fine l’economia dei consumi (e l’alta finanza) che la folla, irrazionale o razionale, patologica o normale, negativa o positiva, esplode con rinnovata forza; perché è allora che quella moltitudine si sentirà talmente tanto minacciata da aver paura di se stessa e delle proprie reazioni. Nella prima parte di questo lavoro (Folla. Epistemologia e metodologia di un oggetto di ricerca) i saggi di Vincent Rubio, Elisa Moroni e Sabina Curti trattano rispettivamente la folla come oggetto di studio, luogo dell’irrazionale e sonno dogmatico. Dopo questo sguardo trilaterale sulla folla, nella seconda parte (Antologia. Le origini del dibattito italo-francese sulla folla) si propone invece una selezione di testi di autori italiani e francesi (Scipio Sighele, Pasquale Rossi, Gustave Le Bon, Gabriel Tarde, Vincenzo Miceli). Sabina Curti insegna Sociologia della devianza e Criminologia presso l’Università degli Studi di Perugia. Ha recentemente pubblicato Critica della folla (Pearson, Milano 2018). Di Gabriel Tarde ha tradotto e curato in italiano: Il tipo criminale. Una critica al “delinquente-nato” di Cesare Lombroso (ombre corte, Verona 2010), La morale sessuale (Armando, Roma 2011), Lo spirito di gruppo (Orthotes Editrice, Napoli-Salerno 2015). Tra i testi precedenti, ricordiamo: Criminologia e sociologia della devianza (Cedam, Milano-Padova 2017) e Rileggere “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria (Cedam, Milano-Padova 2015).
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