Una sfida con la morte
Questa brutta storia ha inizio nell'anno 1956, dico brutta perché, hanno ammazzato il mio fratellino di solo dodici anni e ferito mia madre, che era incinta di sette mesi. Io ero nel grembo di mia madre, quando lei è stata ferita brutalmente, dopo non soddisfatti, hanno aspettato tre anni per uccidere mio padre e ferire altri bambini. A quei tempi e tutt'ora si parla soltanto di armi, dove comanda il più violento, quello che è più sanguinario, senza cuore, quello che ha il coraggio di ammazzare donne e bambini. Adesso hanno cambiato solo il nome, prima si facevano chiamare banditi, ora sono malviventi, assassini, latitanti del narcotraffico convertiti in guerriglieri.
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