I giorni sono sempre più brevi
Siamo a Roma. Alberto Modei, uno scrittore cinquantanovenne che vive da solo e rifugge la tecnologia, inizia a scrivere un diario. Alberto non ha computer né televisore, né smartphone. Le uniche concessioni alla tecnica sono una vetusta macchina da scrivere Olivetti 82, lo stesso modello usato da Moravia, e una radio a valvole ereditata dal padre. Alberto è un flâneur, un osservatore randagio di luoghi e comportamenti che si muove in una Roma surreale e apocalittica, dove piove continuamente. Nei suoi vagabondaggi incontra donne disorientate, o in cerca di compagnia, ma anche clochard, raminghi, prostitute, tipi loschi, negazionisti, complottisti e nichilisti. Il diario si interrompe il 9 settembre del 2020 e riprende il 19 giugno del 2026. Quando qualcosa di tremendo sta per accadere.
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