Popò Chanel. La profezia

Popò Chanel. La profezia

"Quando ero bambina avevo un bel culetto, così in famiglia il mio vezzeggiativo divenne Popò. Nonostante gli omogeneizzati di tofu e i passati di verdure con cui tentava di nutrirmi mia madre, fissata con il politicamente corretto anche nelle diete, crebbi. Da grande, quando dell'infanzia comincia ad affacciarsi la nostalgia, e la vendetta, volli che, per la nostalgia, quel vezzeggiativo restasse nel mio cuore e divenni Popò Chanel, e, per la vendetta, imparai ad abbrustolire sulla piastra salsicce e filetti di bue e ad infilzare nello spiedo colombacci catturati con la rete, praticando con pervicacia il politicamente scorretto in ogni dove, persino nella gastronomia. Ma il mio ghigno feroce si scioglie sempre in una risata. Il politicamente scorretto, il sarcasmo e il cinismo, i tre demoni del principio di realtà, li troverete seminati dalle mie manine leggere ma dalla stretta letale, nei post raccolti dal web in questo libro: una "antologia del caos" di un viaggio senza bussola simile a quello di Dante nell'Inferno ma con radici trimillenarie, apocalittiche, le stesse che Friedrich Nietzsche trovò nel profeta Zarathustra. Un viaggio impossibile? Leggere per credere."
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