L'osteria del tempo che passa
Floriano Fila con questa silloge poetica dà continuità alle sue opere nell'esplorazione dell'animo umano, spostando l'ottica dal passato al presente. Il suo presente di allora emerge in tutta la sua urgenza di comunicare, laddove il passato e i ricordi vengono filtrati da una riflessione che tende a mettere un punto fermo, nel tentativo di provare un bilancio della propria vita. Poesie tristi, dure, esistenziali, che potremmo definire "lavoro", perché di lavoro si tratta, quando scavano nella tua anima, aggrovigliano la tua carne, emanando una potenza etica che appare nel contesto sociale attuale drammaticamente vera. Fila diventa una specie di cantastorie delle miserie umane, snocciola dubbi, amori, interrogazioni sul fallimento di una generazione, attraverso una poesia laica, mai retorica o consolatoria. Poesie sospese nel tempo, non come una nuvola, ma come un blocco di granito sospeso sulla nostra vacuità.
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