Quella notte del 9 novembre 1989
La caduta del Muro di Berlino nel novembre del 1989 indusse molti, sulla base di una visione semplificata del mondo, a ritenere che la Storia fosse giunta al suo capolinea, che l'Occidente non si sarebbe più scontrato con nemici storici, che "la lotta altalenante che costituisce la storia" potesse concludersi con l'affermazione definitiva del liberalismo come modello di organizzazione della società moderna. Un errore. Rapidamente gli assunti ottimistici dell'epoca immediatamente successiva alla guerra fredda furono smentiti. La formula di Francis Fukuyama non resse alla prova degli avvenimenti: crisi politiche ed economiche, insieme all'implosione degli ordini regionali, ai bagni di sangue settari, al terrorismo, a guerre finite senza vittorie, ha messo in questione l'idea che la diffusione della democrazia e dei liberi mercati avrebbe automaticamente creato un mondo giusto, pacifico e inclusivo. Con la caduta del Muro si concluderà anche la storia del Pci, il più grande partito comunista dell'Occidente: nascerà il Pds. Non vivrà settant'anni come il partito comunista italiano. La storia dal superamento del Pci alla nascita del Pds, dalla caduta del Muro di Berlino alla scomparsa dell'Urss, Umberto Ranieri la ricostruisce con l'aiuto dei suoi "quaderni di appunti" diventati "un indispensabile esercizio quotidiano". La scrittura diaristica come si sostiene è la scrittura dell'intimità, o forse, come ricorda Elias Canetti dei suoi quaderni, una valvola di sfogo. Quello di Umberto Ranieri è un diario dei ricordi, è la storia di un pezzo di vita, vissuto con intensità e appassionatamente. Introduzione di Biagio de Giovanni. Prefazione di Giuliano Ferrara.
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