Un cuore
Immaginò il percorso di quel cuore, e il corpo del figlio Barbara Miceli non era stato che una tappa del viaggio dell'organo. Lo immaginò nel suo utero, poi espulso e confinato nel corpo di Mattia, dove lei l'aveva potuto sentire. In quei sedici anni quante persone avevano avuto la consapevolezza di quel battito? Forse solo lei e Mattia. E infine il viaggio del cuore era proseguito per approdare nel corpo di una ragazza che lei non aveva mai visto. Era strano pensare che un'estranea avesse in corpo qualcosa che un tempo aveva avuto in corpo anche lei. Da qualche parte nel mondo, c'era gente che si portava a spasso quelli che un tempo erano stati gli organi di suo figlio, organi che lei aveva contribuito a creare come una specie di divinità che crea qualcosa dal nulla.
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