Kosovo Tra esistenza, resistenza e coesistenza
La vita scorre in modo apparentemente normale per le vie della capitale Priština anche se il Kosovo non è un Paese come gli altri. Dal 1999, anno della separazione cruenta dalla Serbia, poi sancita dalla dichiarazione di indipendenza del 2008, è sospeso in un limbo diplomatico che lo esclude dagli organismi internazionali nonostante sia, di fatto, uno Stato indipendente. Il Kosovo è la cruna dell'ago attraverso cui passa il filo della diplomazia europea per ricucire le relazioni fra i Paesi dei Balcani occidentali e completare, un giorno, il processo di allargamento. A raccontarlo è un testimone d'eccezione, che ha viaggiato in largo e in lungo nel Kosovo e ne ha conosciuti dall'interno i delicati meccanismi di funzionamento (e di malfunzionamento). "Il Kosovo è un Paese di cui tante persone non sanno molto o non vogliono sapere di più. Prevalgono molti pregiudizi e tanti sono inclini a cadere nelle trappole delle informazioni manipolative che presentano il Kosovo come un Paese che non merita di essere un membro a pieno titolo della comunità internazionale". (Ulrike Lunacek)
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