Teste di turchi. Ricette, grafie, volti
"Mio padre conservava, dentro una scatola nella sua scrivania, un gruppo di ricettari da cucina antichi. Un giorno li ho sfogliati. Sono quadernetti dalle pagine ingiallite dal tempo, o ridotti in fogli ormai sciolti dalla rilegatura, appartenuti a donne della mia famiglia. Nel gruppo degli originali spicca, per stato di conservazione, il quadernetto della zia Rosa: un taccuino tascabile, dalla copertina grigia cartonata, intrisa di tracce organiche di ingredienti, datato 1871. Mossa da curiosità ho iniziato a scorrere le pagine gustando al tatto la grammatura della carta e la bellezza della grafia, stesa col classico inchiostro color seppia dei documenti d'epoca. Mentre mi crogiolavo a ripercorrere con la mente i passaggi per la realizzazione di certi dolci, o a figurarmi altre preparazioni mai assaporate, ho sentito di maneggiare pagine che parlavano anche d'altro e che rivelavano i volti di due donne attraverso la manoscrittura". Un libro di cucina che non parla solo di piatti (numerose gustosissime antiche ricette riproposte), ma di donne (giovani, anziane, nubili e maritate), costumi e abitudini (la vita quotidiana in una cittadina di provincia) di una Sicilia antica che si ritrova ancora oggi a tavola.