Nadal. Un alieno a Parigi
Quattro parole per chiudere una storia cominciata 20 anni fa. «È giunto il momento». Segue la firma: Rafael Nadal Parera. L'atto finale di una carriera da vera star. Nato per il tennis, Rafa Nadal, anche lui, come Roger Federer. Eppure diverso, lontano. Talmente lontano che viene da pensare sia stato un bisogno di giustizia a promuovere questo secondo avvento tennistico del Duemila, due anni dopo il primo slam vinto da Roger. Grazie a Rafa gli opposti si sono serrati, fino a combaciare. Il nero con il bianco, lo yin con lo yang. E il tennis ha assunto la forma di una sfera chiusa, esatta, equilibrata. Come una pallina. La svolta avvenne nel 2005. Rafa e Roger per la prima volta di fronte al Roland Garros, in una semifinale che terminò a lume di candela. Era l'avvio di una nuova fase. Il capitolo iniziale di una storia inedita, tutta da scrivere. Valeva la pena chiedersi quanto sarebbe potuta durare. Oggi lo sappiamo, Federer è giunto a 20 titoli dello slam, ed è un record enorme; Nadal ha conquistato 14 Roland Garros, un'egemonia sulla terra battuta fuori da qualsiasi logica terrena, e con essi 22 slam in tutto. Mai il tennis aveva calato sul campo due tennisti così mirabilmente antitetici. Questa è la storia dei 14 trionfi di Rafa sulla terra di Parigi. Quattordici finali che sarà impossibile dimenticare.
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