Rigor artis
"Un serial killer. Uno dei pochi che il paese ha partorito. E una missione personale: far rinascere l'arte attraverso la morte. La morte dei falsi idoli. Romania e Bucarest. Ceausescu, Vlad, Ioana, Roxy, Dragana. Esseri che si mescolano in una narrazione che racconta il volto di una Romania poco conosciuta. Ceausescu era un dittatore. Un dittatore che ha ricevuto un premio per i suoi meriti dalla Regina Elisabetta d'Inghilterra. Un Ceausescu che, con le sue milizie, è riuscito a catturare un serial killer in 72 ore. Un'epoca in cui i circoli culturali erano quasi una moda e infiammavano letteralmente i cuori di milioni di giovani. Si era schiavi liberi. La contraddizione resa sistema. A distanza di oltre vent'anni, le carte in tavola sono cambiate solo per il modello sul retro. Si è schiavi liberi. La contraddizione è ancora sistema. E i sexy shop si trovano incastrati accanto ai muri di una chiesa. L'arte è una povertà poco bohème. La televisione è l'unico punto di riferimento. Una Romania creata su modello europeo, alla stregua di un fratello minore che copia solo il peggio dal maggiore. Una matrioska, in verità, con effetti domino".
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