L' altra Italia del «Politecnico» di Vittorini. Attraverso la posta dei lettori
Chi leggeva "Il Politecnico" di Elio Vittorini? Quale Italia emerge oggi dalle lettere inviate al giornale garibaldino, segnato dai rossi di Albe Steiner, nel 1945-1947? Dopo tanto silenzio il saggio di Gian Carlo Ferretti offre un'immagine nuova e antistituzionale del dopoguerra anche con l'apporto di carte d'archivio. Scopriamo così lettori e lettrici, intellettuali e operai, che scrivono alla rivista e dibattono spesso con posizioni sorprendenti, più avanzate del periodico e degli stessi movimenti laici e comunisti: su fascismo e antifascismo, divorzio e aborto, scuola e religione, pubblico e privato. Nelle pagine del "Politecnico" maturano così le nuove élite della sinistra: lettori tra i quali si ritrovano i giovani e giovanissimi Sciascia, Venturi, Bettiza, Brera, Cavallari, Ceronetti, Cini, Edoarda Masi e Ripellino.