La ragazza che leggeva a voce alta
Aveva prenotato un viaggio in crociera per potersi rilassare e allontanare per un attimo lo stress e la frustrazione che il suo lavoro ultimamente le procurava: Liviana non era certa infatti di aver fatto molti progressi con Brunella, la ragazza affetta da uno strano mutismo che lei, in quanto psichiatra dell'età evolutiva, seguiva giorno per giorno nelle sue attività quotidiane. La giovane, che dalla morte della madre si limitava a poche brevissime parole e a qualche gesto per comunicare, sembrava avesse scelto consapevolmente di rinchiudersi in un ostinato silenzio, senza che nessuno sapesse spiegarsene il motivo. Il desiderio di relax, misto a una sottile ansia di potersi annoiare durante la sua vacanza in solitaria, scompaiono all'istante quando Liviana, appena salita sulla nave, si trova a dover badare a Manù, un bimbo di pochi anni affidatogli da una donna poi misteriosamente scomparsa. Questa fortuita circostanza rappresenterà per la giovane dottoressa un momento di svolta nella propria vita, costringendola forse per la prima volta a pensare a se stessa, alla sua situazione sentimentale e al suo futuro.
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